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Se avete stipulato un pilastro 3a, ogni anno potete versare una somma deducibile dalle imposte (CHF 7258.- nel 2025) per costituire un capitale a cui attingere una volta in pensione. Ma tra spese impreviste e grandi investimenti, non è sempre possibile farlo. La buona notizia è che a partire dal 1° gennaio 2025 i contributi non effettuati potranno essere riscattati nell’arco di dieci anni.
Come funziona?
Questa nuova misura ha un impatto positivo sulla vostra previdenza poiché vi consente di adeguare i versamenti sul terzo pilastro alla vostra situazione finanziaria del momento e di recuperare arretrati fino a dieci anni dopo per beneficiare di una rendita più cospicua in pensione.
È una grande opportunità per ottimizzare la vostra fiscalità. Come i contributi ordinari, pure i riscatti sono deducibili dal reddito imponibile anche se avete già versato l’importo massimo annuo.
Per beneficiare del cambiamento, occorre aver stipulato un pilastro 3a e aver percepito un reddito soggetto all’AVS in Svizzera nell’anno per il quale si desidera effettuare un riscatto.
Il riscatto deve avvenire in un’unica volta fino a raggiungere l’importo massimo deducibile per l’anno in questione. Se desiderate colmare le lacune per il 2025, per esempio, non potete superare i CHF 7258.- di riscatto.
Possono essere colmate solo le lacune successive al 1° gennaio 2025, il che significa che i primi riscatti potranno essere effettuati a partire dal 2026. Questa opportunità non è insomma concessa per i contributi mancanti del 2024 o degli anni precedenti.
Dal punto di vista fiscale, lo scenario ideale è comunque sempre quello di versare ogni anno l’importo massimo deducibile. Questa nuova misura è tuttavia un’ottima soluzione perché vi consente di continuare a risparmiare e di non perdere anni di contributi.
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